UEG Week Barcellona: nuovi passi del mondo IBD, tra sicurezza dei farmaci, chirurgia e staminali

La dott.ssa Angela Variola, medico specialista in Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva del nostro centro, IBD Negrar, ci aggiorna sui passi che sta compiendo la ricerca medica e scientifica in fatto di malattie infiammatorie Croniche Retto intestinali (Rettocolite ulcerosa e Malattia di Crohn) dopo la sua partecipazione al Congresso del 19-23 ottobre a Barcellona (UEG Week Barcellona).

Tra i temi emersi, la sicurezza dei farmaci biologici, l’imminente arrivo delle cellule staminali per la cura di casi complessi e fistole gravi e una nuova tecnica chirurgica mininvasiva nel caso di protectomia.

 

 

Sicurezza dei Farmaci Biologici

Nel recente Congresso di Gastroenterologia di Barcellona si sono affrontate tante tematiche interessanti per quanto riguarda le malattie infiammatorie croniche intestinali, e la cosa interessante è che quest’anno, più di ogni altro anno, il focus è stato fatto sopratutto sulla sicurezza dei farmaci biologici  che ricordiamo essere molto importanti nelle malattie infiammatorie ad attività moderata grave.

Arrivano conferme dalla pratica clinica

I famaci biologici sappiamo che funzionano, i dati di esperienza reale hanno confermato, anche al Congresso del 2019, come questi stessi dati, inizialmente sperimentali, siano stati confermati nella pratica clinica. A volte, però, il dubbio dei paziente, e anche dei clinici, che iniziano un percorso con farmaci nuovi riguarda soprattutto la sicurezza e ci si chiede: aumenterà il rischio di infezioni? E se sì, di quali infezioni? Aumenterà il rischio di tumore durante il corso della terapia?

Il Congresso di Barcellona di quest’anno si è focalizzato prevalentemente  sulla sicurezza, rassicurando sul fatto che le nuove molecole siano sempre più selettive a livello intestinale, come obiettivo della ricerca in generale, essendo sia efficaci, ma soprattutto sempre più sicure.

Sicurezza ribadita per Vedolizumab e Ustekinumab

In particolar modo i dati di sicurezza sono stati ribaditi per le classi più recenti di farmaci, in particolare dello Vedolizumab, per quanto riguarda Colite Ulcerosa e Malattia di Crohn, e Ustekinumab per quanto ne riguarda l’utilizzo al momento nella Malattia di Crohn, che è già consentito.
In futuro avremo a disposizione questo farmaco anche per la Colite Ulcerosa e faremo tesoro delle indicazioni date da questi studi presentati per essere tranquilli nella loro somministrazione a pazienti senza limiti di età e senza limiti di comorbidità.

Questi farmaci infatti si sono rivelati sicuri sia per quanto riguarda il profilo di sicurezza infettivo, sia per quanto riguarda il loro utilizzo in particolari condizioni di pazienti più complessi che magari hanno anche altre malattie al di fuori di quella intestinale associata.

Conferma dell’efficacia dei farmaci biologici su pazienti reali

Una seconda tematica importate affrontata nel corso del Congresso è stata la conferma dell’efficacia di questi farmaci.
Ma la conferma dell’efficacia, che vediamo come dati registativi degli studi clinici scientifici iniziali, sappiamo che riguarda una popolazione ideale di studio.

La cosa interessante è che quest’anno sono stati presentati una maggiore quantità di dati relativi all’utilizzo di questi farmaci, anche in categorie di vita reale, quindi nel paziente che non è il paziente ideale teorico, ma il paziente che vediamo ogni giorno in ambulatorio. Il dato rassicurante e che questi farmaci sembrano funzionare, dimostrano di funzionare, anche in questo tipo di pazienti.

L’importanza della profilazione reale

Per utilizzare al meglio questi nuovi farmaci, e per nuovi consideriamo dei farmaci che abbiamo a disposizione dal 2016 per quanto riguarda Vedolizumab e dal 2019 per Ustekinumab, è stato ribadito come sia importante individuare il paziente ideale, quindi profilare al meglio la scelta del farmaco per ogni paziente.

Quindi anche nell’ottica del futuro, dove da qui ai prossimi dieci anni probabilmente saranno quindici i farmaci a disposizione per il trattamento di questa malattia, questo esercizio non solo mentale ma di utilità pratica di individuare il paziente giusto per la terapia giusta al momento giusto, sarà la chiave di lettura della gestione della terapia delle malattie infiammatorie croniche intestinali.

Focus sulla diagnosi precoce

Si è presentato sempre in sede congressuale, come fattore importante, soprattutto nella popolazione pediatrica e nei giovani adulti,  la possibilità di individuare il paziente che potrebbe avere più rischio di complicanze nel corso della vita e si è ribadito che queste terapie, che chiaramente sono terapie ad alto costo, se impostate ed avviate in fasi precoci di malattia nel paziente a rischio possono permettere un netto guadagno in termini di miglioramento della qualità della vita e di evitamento di complicanze, anche importanti come la chirurgia e l’ospedalizzazione.

Approccio multidisciplinare nella malattia perianale

Una terza tematica affrontata in corso di Congresso, o quantomeno che ritengo importante dal punto di vista delle novità, è la questione della malattia perianale nella Malattia di Crohn, che è una importante complicanza invalidante in questo tipo di patologie. Si è ribadito come l’approccio multidisciplinare con team multidisciplinare, con chirurgo, gastroenterologo e radiologo dedicati, possa portare alla scelta della tecnica migliore, combinata alla terapia medica, per migliorare e guarire questa complicanza così temuta dai pazienti affetti da Malattia di Crohn.

Cellule staminali in arrivo per le fistole più complesse

Tra le opzioni terapeutiche a nostra disposizione sono stati presentati dei dati di utilizzo delle cellule staminali, di cui tanto si parla a livello di media e di social, ma che in realtà è un’opzione ancora non alla portata di tutti dal punto di vista di utilizzo clinico. I dati sono comunque molto confortanti e promettenti per quanto riguarda la risoluzione delle fistole più complesse.

Anche nel centro in cui lavoro e in cui ho la fortuna di lavorare in equipe multidisciplinare, la cellula staminale potrà essere un’opzione a disposizione del paziente probabilmente già a partire dal 2020, perché i dati della letteratura ormai  confermano la sua utilità e si tratta solo di rendere i singoli centri capaci di poter attingere  a questa risorsa terapeutica.

Innovazione in chirurgia: protectomia transanale

Al Congresso europeo era presente anche la nostra IBD Unit di Negrar con un lavoro prevalentemente chirurgico e abbiamo presentato i dati in forma di abstract con discussione con esperti nel round di discussone dei poster, dati chirurgici di una tecnica un po’ particolare nel senso che è una tecnica di asportazione del retto, che risulta fondamentale in alcuni casi di Colite Ulcerosa e in altri di Malattia di Crohn.

Portectomia mininvasiva

Questa tecnica di asportazione del retto, detta protectomia, viene eseguita per via transanale e non per via laparoscopica classica.
Non è utilizzata in maniera diffusa e comune in tutti i centri di chirurgia e il nostro centro, diretto per la parte di chirurgia dal dottor Ruffo, e in particolare nella figura del dottor Barugola, ha portato avanti negli ultimi due anni questo tipo di tecnica per il vantaggio di mininvasività che tale intervento ha se eseguito per via transanale.

Dati positivi su 19 pazienti

Abbiamo presentato i dati di questa tecnica su un numero di 19 pazienti, il numero è assolutamente rilevante rispetto alle casistiche degli altri centri, anche a livello internazionale, ben più grossi del centro di Negrar.
I dati hanno confermato come i 19 pazienti che si sono sottoposti a questo innovativo approccio tansanale, abbiano avuto rispetto all’approccio convenzionale, un tasso paragonabile di complicanze, quindi non aumentato, e assolutamente un’assenza di complicanze nel breve e nel lungo termine.

Per maggiori informazioni contatta il nostro centro.

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