VACCINAZIONI CONTRO IL COVID-19, UNA SCELTA RESPONSABILE

La vaccinazione anti Sars – CoV-2 nei pazienti affetti da malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI/IBD) è fortemente consigliata.

UNO STRUMENTO PREZIOSO

Il nostro Centro IBD Negrar ha deciso di rispondere tramite questo post alle tantissime richieste di chiarimenti pervenute dai pazienti in merito al tema IBD e vaccinazioni anti SARS-CoV-2.

Non potendo far fronte in modo esaustivo e individuale a tutte le richieste, sia per limiti di tempo che di quantità delle stesse, cerchiamo di affrontare in questa sede gli argomenti più importanti con l’augurio di dare a tutti voi uno strumento in più per poter leggere correttamente la situazione.

Ribadiamo che la vaccinazione anti SARS-CoV-2 per i pazienti affetti da MICI è fortemente raccomandata.

In questo post, che trae parte dei suoi contenuti da un eccellente lavoro svolto congiuntamente da IG-IBD – AMICI Italia Onlus, abbiamo cercato di raccogliere quante più informazioni possibile in merito alla vaccinazione anti-SARS-CoV2 dei pazienti con MICI, unitamente ad alcune domande e risposte frequenti su questioni che ci vengono poste durante le visite in presenza o durante i colloqui on line, via mail o social network.

Riteniamo che queste informazioni possano essere uno strumento prezioso che ci auguriamo possa esservi utile.

INFORMAZIONI GENERALI

I pazienti affetti da MICI non presentano un rischio maggiore di contrarre il COVID-19 e, di certo, non superiore a quello che presenta la popolazione generale. Va comunque ricordato che è riconosciuto un rischio specifico di sviluppare malattie infettive ed opportunistiche; ma questo aspetto va contestualizzato alla situazione generale della malattia cronica.

In una casistica italiana i fattori di rischio per una mortalità incrementata per COVID-19 nei pazienti affetti da IBD erano la presenza di malattia attiva, l’età avanzata e la presenza di patologie concomitanti, ma non le terapie somministrate.

I rischi prevedibili legati alla vaccinazione anti SARS-CoV-2 nei pazienti affetti da MICI sono modesti, pressoché identici a quelli della popolazione generale.

I pazienti affetti da MICI che stanno seguendo terapie immunomodulanti (inclusi i corticosteroidi, le tiopurine, il metotressato, la ciclosporina, i farmaci biotecnologici e le piccole molecole come i JAK-inibitori), non corrono maggiori rischi di incorrere in effetti collaterali indotti dalla vaccinazione.

VACCINAZIONI E VACCINI

I vaccini anti SARS-CoV-2 rappresentano la prima concreta opportunità per ridurre la diffusione del virus e proteggere a livello individuale i pazienti dal rischio di contrarre la malattia da COVID-19.

Oggi abbiamo a disposizione 3 tipologie di vaccini:

A partire dal 22 dicembre 2020 il vaccino BNT162b2 (cosiddetto vaccino Pfizer/BioNTech) è stato approvato da AIFA;

A partire dal 7 gennaio 2021 il vaccino mRNA-1273 (cosiddetto Moderna) ha ricevuto l’approvazione da parte dell’AIFA;

A partire dai primi mesi del 2021 ci si augura che sarà disponibile anche il vaccino ChAdOx1 nCoV-19 (cosiddetto Oxford/AstraZeneca) che è in attesa di approvazione da AIFA.

TEMPISTICHE E VACCINAZIONE

Il Ministero della Salute ha comunicato che la priorità vaccinale in Italia nelle prime fasi sarà la seguente: operatori sanitari e sociosanitari e residenti e personale dei presidi residenziali per anziani.

Ciò che interessa, però, ai pazienti IBD è che nel piano vaccinale è stato previsto che la categoria immediatamente interessata dopo la prima fase è quella dei circa 7.5 milioni di cittadini con almeno una comorbilità cronica.

Questo significa che, una volta esaurita la fase iniziale, il Ministero della Salute prevede che si estenda la campagna vaccinale a 21 milioni di cittadini che includano i soggetti di età superiore a 60 anni e i soggetti affetti da patologie croniche.

I pazienti affetti da MICI, quindi, stando a quanto riportato dal Ministero della Salute, rientrerebbero nella seconda tornata di vaccinazioni. Le indicazioni confermano che la priorità clinica sarà riservata ai pazienti con malattia più aggressiva e/o con trattamenti immunosoppressivi o età più avanzata.

MICI, VACCINAZIONE e SICUREZZA

I pazienti affetti da MICI, spesso esprimono perplessità e dubbi circa la vaccinazione. Va detto, con onestà, che dati specifici relativi alle vaccinazioni di soggetti affetti da queste patologie, non sono ancora, ovviamente, disponibili. Altrettanto onestamente però, va ricordato, che ci sono fattori generali che costituiscono una base più che rassicurante.

Vediamo alcuni:

il processo di approvazione dei vaccini è consolidato e selettivo, l’approvazione avviene solo quando i livelli di sicurezza sono stati soddisfatti;

gli standard richiesti per lo sviluppo e l’approvazione dei vaccini sono estremamente stringenti, molto più elevati rispetto a quelli richiesti per l’approvazione di altri medicinali;

i vaccini citati hanno superato i test clinici di fase 3, ciò significa che sono stati sperimentati in decine di migliaia di soggetti, ed hanno raggiunto standard di sicurezza paragonabili a quelli di altri vaccini già raccomandati e somministrati ai pazienti affetti da MICI.